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ScrivoDiVino
giovedì 26 luglio 2018
giovedì 6 luglio 2017
Web Marketing Festival. Rimini 23 e 24 Giugno 2017. Alcuni fra i tanti motivi per cui occorre andarci
E' da pochissimo terminato il Web Marketing Festival che alla sua quinta edizione punta sulla innovazione digitale e sociale.
Innovazione nel marketing, nel data Journalism e nella strategia, nel sociale con il no profit e la digital health.
Si contano 6.000 partecipanti la mattina del 23 giugno in Sala Plenaria dove, a introdurre i lavori c'è Cosmano Lombardo, Chairman del Web Marketing Festival che illustra l’intera due giorni.
A fare da co-conduttrice di questa quinta edizione, una incredibilmente brava Giorgia Palmas, che nonostante la iniziale diffidenza della sala, si rivela non solo una valida conoscitrice del digitale ma anche un'abile presentatrice di argomenti spinosi e in una parola, la protagonista che sa tenere in pugno un pubblico così ampio e smaliziato.
La mattina inizia bene con l’intervento del sociologo Francesco Morace che metterei tranquillamente tra gli interventi meglio riusciti di questo Festival.
Innanzitutto fornisce un quadro generale sugli attuali trend digitali denso di riflessioni sulle novità introdotte dalla Digital Transformation tutt’ora in corso e definendo il digitale il bruco che diventa farfalla.
Il concetto più interessante espresso da Morace è il cambiamento sociale avvenuto negli ultimi anni. Si è passati secondo la sua opinione dala Piramide della visibilità (1950- 2000 con status, esclusività, rappresentanza, ecc) alla Piramide della Credibilità (2005 – 2020 con rispetto, conoscenza, reciprocità, ecc). E i prossimi anni consolideranno tale direzione con una sharing economy sempre più forte e una maggior spinta all'imprenditorialità, oltre a tante altre cose forse neanche ipotizzabili.
Si affronta anche il tema criminalità informatica grazie a Riccardo Meggiato, esperto di cybersecurity e Lorenzo Tondo con particolare approfondimento su Mafia e Digitale, il presente e il futuro della criminalità organizzata.
Altro tema esplorato è quello del Mercato Media Digitali
Il contributo di Andrea Lamperti, Direttore dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, con l’approfondimento “Internet Media: le dinamiche e i dati del mercato”. Da questo intervento risulta che “è il Video advertising a trainare la crescita del comparto pubblicitario online: nel 2016 ha infatti superato ampiamente i 500 milioni di euro e nel 2017 potrebbe rappresentare oltre un quarto del totale Internet adv.
Viene anche presentata l'Associazione Scientifica Retinoblastoma ed Oncologica Oculare, realtà con la quale quest’anno il Web Marketing Festival ha avviato una campagna di fundraising.
Tra gli interventi più interessanti quelli sul Turismo on line, se
Altri interventi invece si ostinano a parlare di fake news che ritengo personalmente il fenomeno meno interessante del digitale. Perchè evidenzia l'ignoranza della massa e in questo non si capisce cosa possa esserci di intrigante.
Un momento davvero degno di nota è la testimonianza di Laura Di Bonaventura, Marketing Director LEGO Life, che presenta in anteprima italiana “LEGO Life”, l’innovativa idea di social network.
“LEGO Life è l’app LEGO destinata alle nuove generazioni di bambini e pensata per proseguire quella che è da sempre la missione del Gruppo LEGO: ispirare i costruttori del domani. Si tratta della prima social experience nella vita di un bambino, in un ambiente assolutamente sicuro”, afferma Di Bonaventura.
Nella finale della Startup Competition la start up che mi colpisce di più c'è quella dedicata al vino wenda. Si tratta di una start up innovativo che ha come scopo principale quello di assicurare la bontà del vino nelle fasi di trasporto soprattutto con riguardo al commercio elttronico. Mediante un sensore dell'Internet delle cose si preoccupa di monitorare il vino in tutte le fasi del trasporto fino alla consegna con l'accortezza di non rovinarlo mai.
Perchè il vino è una cosa seria.
Tra le attività collaterali e di cui non si può che ringraziare Rimini che è innovativa “dentro”:
In conclusione si può solo considerare che il web marketing festval è decisamente un appuntamento obbligatorio per chi si occupa di digitale. Tutti gli anni.
Innovazione nel marketing, nel data Journalism e nella strategia, nel sociale con il no profit e la digital health.
Si contano 6.000 partecipanti la mattina del 23 giugno in Sala Plenaria dove, a introdurre i lavori c'è Cosmano Lombardo, Chairman del Web Marketing Festival che illustra l’intera due giorni.
A fare da co-conduttrice di questa quinta edizione, una incredibilmente brava Giorgia Palmas, che nonostante la iniziale diffidenza della sala, si rivela non solo una valida conoscitrice del digitale ma anche un'abile presentatrice di argomenti spinosi e in una parola, la protagonista che sa tenere in pugno un pubblico così ampio e smaliziato.
La mattina inizia bene con l’intervento del sociologo Francesco Morace che metterei tranquillamente tra gli interventi meglio riusciti di questo Festival.
Innanzitutto fornisce un quadro generale sugli attuali trend digitali denso di riflessioni sulle novità introdotte dalla Digital Transformation tutt’ora in corso e definendo il digitale il bruco che diventa farfalla.
Il concetto più interessante espresso da Morace è il cambiamento sociale avvenuto negli ultimi anni. Si è passati secondo la sua opinione dala Piramide della visibilità (1950- 2000 con status, esclusività, rappresentanza, ecc) alla Piramide della Credibilità (2005 – 2020 con rispetto, conoscenza, reciprocità, ecc). E i prossimi anni consolideranno tale direzione con una sharing economy sempre più forte e una maggior spinta all'imprenditorialità, oltre a tante altre cose forse neanche ipotizzabili.
Si affronta anche il tema criminalità informatica grazie a Riccardo Meggiato, esperto di cybersecurity e Lorenzo Tondo con particolare approfondimento su Mafia e Digitale, il presente e il futuro della criminalità organizzata.
Altro tema esplorato è quello del Mercato Media Digitali
Il contributo di Andrea Lamperti, Direttore dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, con l’approfondimento “Internet Media: le dinamiche e i dati del mercato”. Da questo intervento risulta che “è il Video advertising a trainare la crescita del comparto pubblicitario online: nel 2016 ha infatti superato ampiamente i 500 milioni di euro e nel 2017 potrebbe rappresentare oltre un quarto del totale Internet adv.
Viene anche presentata l'Associazione Scientifica Retinoblastoma ed Oncologica Oculare, realtà con la quale quest’anno il Web Marketing Festival ha avviato una campagna di fundraising.
Tra gli interventi più interessanti quelli sul Turismo on line, se
Altri interventi invece si ostinano a parlare di fake news che ritengo personalmente il fenomeno meno interessante del digitale. Perchè evidenzia l'ignoranza della massa e in questo non si capisce cosa possa esserci di intrigante.
Un momento davvero degno di nota è la testimonianza di Laura Di Bonaventura, Marketing Director LEGO Life, che presenta in anteprima italiana “LEGO Life”, l’innovativa idea di social network.
“LEGO Life è l’app LEGO destinata alle nuove generazioni di bambini e pensata per proseguire quella che è da sempre la missione del Gruppo LEGO: ispirare i costruttori del domani. Si tratta della prima social experience nella vita di un bambino, in un ambiente assolutamente sicuro”, afferma Di Bonaventura.
Nella finale della Startup Competition la start up che mi colpisce di più c'è quella dedicata al vino wenda. Si tratta di una start up innovativo che ha come scopo principale quello di assicurare la bontà del vino nelle fasi di trasporto soprattutto con riguardo al commercio elttronico. Mediante un sensore dell'Internet delle cose si preoccupa di monitorare il vino in tutte le fasi del trasporto fino alla consegna con l'accortezza di non rovinarlo mai.
Perchè il vino è una cosa seria.
Tra le attività collaterali e di cui non si può che ringraziare Rimini che è innovativa “dentro”:
-
l'apprezzatissima
area bimbi che permette a tutti i genitori di godersi un fantastico
festival con i bimbi in (gratuite) e ottime buone mani
-
la costante
festa sulla spiaggia al Bagno 26 di Rimini che si considera ormai un
appuntamento necessario e
-
l'ottimo
aperitivo prefestival per gli addetti ai lavori
In conclusione si può solo considerare che il web marketing festval è decisamente un appuntamento obbligatorio per chi si occupa di digitale. Tutti gli anni.
sabato 17 giugno 2017
WINEINCONTEXT COME CONIUGARE VINO (DIRITTO) E WEB- 24 GIUGNO; BRESCIA
Inizia una nuova
avventura. Insegno, pratico e scrivo di diritto dell'informatica da tanti
anni. Più di 20. Ma soprattutto insegno, scrivo e mi occupo di
politiche di sicurezza delle informazioni ed elaborazione di
documenti e procedure Privacy da quando in Italia “la protezione
dei dati personali” non era ancora legge. Ci ho sempre creduto
all'importanza e alla libertà di farsi i fatti propri e anche a
poter verificare che gli altri non se ne occupassero troppo. Dei
miei, naturalmente. Considerato poi che amo ogni novità del digitale
e frequento (morbosamente) qualunque social, l'operazione sembra
diventare sempre più difficile.
Sono anche convinta che
negli anni a venire chi meglio saprà gestire le proprie informazioni
avrà sicuramente più possibilità di scelta, di come essere
rappresentato, evitando di essere danneggiato, ma soprattutto di fare
business in Rete.
Ma non volevo parlarvi di
questo.
Naturalmente oltre alla privacy e al digitale ho
tanti altri amori che sono il cinema, il mare, la letteratura e
certamente il cibo e il (buon) vino e finalmente grazie
all'intuizione di una collega socialgnock (gruppo su Facebook di
donne, professioniste del digitale, molto attive in vari campi del
web) Fabiana Cagnazzo, PR e Social Media Manager dell'azienda
vitovinicola salentina Pinto's (http://pintos.it/site/)
vengo coinvolta in un bellissimo progetto che si chiama wineINcontext
Premetto che La
Pinto’s Wine & Olive Oil è una startUp localizzata in
Franciacorta e NON concentrata sulle Bollicine e che nasce allo scopo
di selezionare, promuovere e commercializzare prodotti
enogastronomici di eccellenza del territorio Italiano. La
commercializzazione dei prodotti è rivolta in particolar modo al
settore Ho.re.ca
della regione Lombardia. Pinto's ha effettuato una selezione di
aziende produttrici sul Territorio Italiano garantendo un contratto
di esclusiva per la regione e fornendo oltre 100 referenze divise per
categoria alimentare, di cui l’Olio extravergine d’oliva e il
Vino Primitivo e Negroamaro.
Il progetto WineInContext prevede un evento il 24
Giugno 2017 in Franciacorta dove, alla Locanda da Giulia, oltre a una
cena e alla degustazione di vini e prodotti con l'ottima
illustrazione del sommelier David Stain e degli Chef Michele De
Rosa e Giulia Begni, accompagnati dalla musica di Big Mama, io nel
ruolo di moderatrice dell'evento, cercherò di introdurre degli
elementi, pillole di legge digitale; partirò dal corretto uso dei
social nelle differenti declinazioni da Twitter a Instagram passando
per l'obbligatorio Facebook, all'uso dei tag e delle foto e dei video
alla peculiarità e alle derive dei post e dei commenti e di
fattispecie, che vedono i Social protagonisti di diverse e
incredibili vicende.
Presenterò poi qualche passaggio di due recenti
libri che hanno come protagonista la tecnologia che sono La
Femmina nuda di Elena Stancanelli e Anna sta Mentendo di
Federico Baccomo.
L'idea di fondo è quella di (in)formare e formare
divertendosi. Lo farò anche e soprattutto grazie alla interazione
con i partecipanti che saranno premiati con i prodotti Pinto's per il
miglior post pubblicato nell'arco della serata.. Verrà premiato
anche il peggiore, con un corso di 7 ore intensivo sulle novità del
Nuovo Regolamento Europeo Privacy., tenuto da me in luogo e data da
decidersi.
Per maggiori informazioni
su prenotazioni ed evento
http://pintos.it/site/wine-in-context-program/
giovedì 18 maggio 2017
Multa da 110 milioni di Euro a Facebook da parte dell'Antitrust UE
E'
di oggi la notizia di una MegaMulta da 110 milioni di Euro a Facebook
per aver fornito informazioni fuorvianti all'Anitrust UE .
Già al momento dell'acquisizione di WhatsApp Facebook aveva
garantito che gli account social non sarebbero mai stati collegati
con le chat.
Cosa
che non è chiaramente avvenuta, basta infatti registrare un nuovo
contatto su WhatsApp per vedere misteriosamente apparire nei
suggerimenti degli amici il suo profilo Facebook, anche qualora
costui abbia fornito ad esempio un'identità diversa.
Si
precisa che la decisione dell'Antitrust non è legata, spiega l’Ue,
a procedure antitrust nazionali in corso né a problemi di rispetto
della privacy e della protezione dei dati ma per aver dato
informazioni errate alla Commissione mentre questa stava decidendo se
dare l’ok all’acquisizione della piattaforma di messaggistica.
Naturalmente
la vicenda era monitorata dall'Antitrust già a partire dall'annuncio
di acquisizione del 2014.
Il
social network si andava ad unire a una promettente applicazione di
messaggistica potendo creare così una concentrazione di potere non
conforme alle regole europee. Per questo l’Antitrust Ue aveva
chiesto chiarimenti.
E
Facebook rispondeva assicurando alla Commissione Ue di non poter
collegare gli account Facebook con quelli di Whatsapp. L'informazione
spiega l'Antitrust è stata ribadita per iscritto due volte: sia
nella notifica dell'operazione, che in una risposta a una richiesta
di informazioni specifica della Commissione.
Addirittura
il Social sostenne che non era possibile tecnicamente, né c’era
la volontà di condividere le due piattaforme. Invece, due anni dopo,
ad agosto del 2016, sul blog ufficiale WhatsApp annunciava proprio
ciò che l’Antitrust temeva: la fusione tra i due servizi allo
scopo di ottimizzare l’offerta pubblicitaria sulle bacheche degli
utenti.
A
quel punto l’Unione Europea indaga e il risultato è l'attuale
maximulta, che l'Antitrust spiega avrebbe potuto esssere ben più
alta, potendo arrivare all'1% del fatturato mondiale, per aver
fornito informazioni “errate e fuorvianti”. Si rammenta al
riguardo che anche secondo la disciplina nazionale fornire
informazioni errate o addirittura false è sanzionabile in alcuni
casi anche sotto un profilo penale.
110
milioni di euro è la cifra decisa dall’Antitrust per aver
realizzato il collegamento degli account due anni dopo aver
garanntito che non era possibile.
La
commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager spiega,
annunciandolo stamattina anche in un Tweet che questa
multa, alta ma proporzionata e con un forte impatto dissuasivo
fornisce un segnale alle imprese, mostrando che devono rispettare
tutti gli aspetti del regolamento Ue sulle concentrazioni, compreso
l’obbligo di fornire informazioni esatte.
Si
ricorda che è recente la decisione dell'Autorità italiana che ha
irrogato a WhatsApp una sanzione da 3 milioni di euro per aver
indotto a credere che se non avessero dato il benestare alla
condivisione dei propri dati con Facebook non avrebbero potuto usare
il servizio di messagistica.
Si evidenzia che in ambito privacy questo comportamento è vietato. Ne ho scritto di recente su StartUpItalia! con l'articolo sulle regole dei Garanti Ue ai colossi web dove chiaramente si indicava il divieto di far ricorso ai cd. “tracking walls”, e cioè di imporre scelte del tipo “prendere o lasciare” che forzino gli utenti ad esprimere un consenso al tracciamento delle proprie attività on-line pur di accedere a contenuti determinati.
Si evidenzia che in ambito privacy questo comportamento è vietato. Ne ho scritto di recente su StartUpItalia! con l'articolo sulle regole dei Garanti Ue ai colossi web dove chiaramente si indicava il divieto di far ricorso ai cd. “tracking walls”, e cioè di imporre scelte del tipo “prendere o lasciare” che forzino gli utenti ad esprimere un consenso al tracciamento delle proprie attività on-line pur di accedere a contenuti determinati.
lunedì 10 aprile 2017
IJF17 un Festival Internazionale corale e partecipato, pensato per il pubblico e dal pubblico
“Se
fino all’anno scorso essere al Festival era importante, adesso è
diventato indispensabile”Greg
Barber
direttore progetti per le notizie digitali al Washington Post.Un’edizione
straordinaria, intensa e partecipata.Mai
come quest’anno IJF ha trasformato l’Italia in una grande piazza
di discussione e di incontro tra i cittadini e i giornalisti
provenienti da tutto il mondo, sui temi di informazione e attualità.Cinque giorni
in cui il Festival non ha solo parlato di giornalismo ma ha fatto
giornalismo, attraverso le testimonianze e la passione di chi vuole
esserci, partecipare e condividere.Mai
come quest’anno l’età media del pubblico è stata così bassa. È
la prova che mai come oggi c’è tanta voglia di giornalismo di
qualità.693
sono stati i relatori di IJF17, provenienti da 44 paesi diversi (930
gli ospiti totali tra speakers e accompagnatori).I
numeri di IJF17 287gli eventi, tutti a ingresso libero e in
diretta streaming, dei quali 87 in traduzione simultanea – tra
incontri-dibattito, talk interviste, serate teatrali, premiazioni
presentazioni di libri, workshop, case history, nuove realtà e
tendenze editoriali - in 15 luoghi del centro storico di Perugia.14
gli alberghi prenotati a Perugia solo dall’organizzazione del
Festival per speaker e accompagnatori, per un totale di 2022 camere
nei 5 giorni. Più
di 2000 i giornalisti accreditati, circa 170mila le visite al sito
internet.Facebook
> 655mila sono state le visualizzazioni dei contenuti del
Festival, 175mila tra ‘mi piace’, clic sui post, commenti e
condivisioni durante i 5 giorni.1831 i
nuovi ‘mi piace’ sulla pagina.15 e
dirette nei 5 giorni; più di 190mila le visualizzazioni video, dei
quali 157mila con le dirette dei video nativi su FacebookIl
video più visto in diretta streaming è stato Gazebo Live! con
più di 34mila visualizzazioni.Curiosità:
oltre 120mila sono state le persone raggiunte fuori dall'Italia via
Facebook.Oltre
500mila il numero totale degli utenti, in Italia e all’estero,
raggiunto nei 5 giorni.
Instagram
> 2.079 post pubblici, con l'hashtag #ijf17 (di cui 150 i
miei..sto scherzando ma mica tanto)
https://www.instagram.com/p/BSrtrZuFkmJ/?taken-by=mochi27
sabato 8 aprile 2017
Assaggiatori di vino cercasi
Una startup cerca candidati per questo lavoro.
Si chiama Wineowine, azienda romana nata nel 201.
Sono mesi che Wineowine cerca buoni assaggiatori-viaggiatori, stranamente con poca fortuna. Perché in Italia il vino è una grande passione, ma pochi scelgono di farne un lavoro. Cercare, gustare, mappare, tracciare per milioni di clienti le bottiglie più buone e sconosciute, questo il compito di chi andrà a lavorare per loro.
In Italia ci sono quasi 100.000 produttori di vino, e il 95% ha dimensioniridottissime (dati Istat), questo fa sì che tante eccellenze rimanganoinvendute in cantina e gli appassionati non abbiano la possibilità di assaggiarle.
Il prescelto viaggerà in tutte le regioni, e l’azienda ha intenzione di premiare chi si candiderà con la possibilità di portarsi un accompagnatore.
Agli amanti dei viaggi avevamo già raccontato dell’azienda che cerca un esperto social per prendersi cura del suo profilo Instagram e immortalare le più ambite mete turistiche senza sborsare un centesimo (Leggete Qua).
È ovviamente necessaria una qualifica professionale riconosciuta, dasommelier o assaggiatore professionista, oppure una comprovata esperienza nella degustazione del vino. In mancanza di questi titoli, potreste comunque consolarvi alloggiando al Bed&Breakfast dove i clienti vengono sistemati in enormi botti abitabili immerse.
La foto fatta da me sui vini delle cantine Antonelli non ha a che fare con la proposta di lavoro. Ho solo voluto evitare la pubblicazione di altrui.
mercoledì 5 aprile 2017
Il mio festival. 5 aprile. PERUGIA #ijf17
Il mio festival del giornalismo parte bene. Schivo la pioggia, seguo un paio di interventi #law&order, lavoro (per davvero) nella sala colazioni del Brufani, intervisto #Facebook, che pare maledettamente perbene, evito meeting troppo affollati, chiudo nella Sala dei Notari con un Eugenio Fittipaldi dell'Espresso, oggettivamente strepitoso. Gli faccio una domanda tecnica sulla privacy. E lui reagisce pronto, quasi sincero. Mi sento molto una milanese a #Perugia. Sarà l'appartamento bohemienne con vista in pieno centro storico. Sarà tutto il resto.. bella. Bella vera.
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